Grazie ai meriti degli agricoltori Soglianesi, in diversi coltivano e trasformano i grani antichi italiani: varietà di frumento rimasti intatti nel sapore, colore, proprietà e composizione genetica. “Antico” è anche sinonimo di sano, un prodotto che ha mantenuto la propria autenticità e il suo naturale lato biologico.
I nomi più conosciuti sono: Senatore Cappelli, Monococco Tumminia (timilia), Verna, Saragolla, Gentil Rosso nell’Emilia Romagna, il Solina dell’appennino centrale, il Rieti, il Maiorca, il Russello e lo Strazzavisazza.
Dal punto di vista nutrizionale, i grani antichi presentano un rapporto tra glutine e amido più bilanciato, un aspetto che li rende più leggeri e digeribili.
La farina antica che viene ricavata dalla lavorazione del cereale spesso macinata a pietra per mantenere alto il livello di fibre all’interno, producendo di conseguenza sfarinati integrali, di tipo 1 e tipo 2. Studi scientifici dimostrano anche il maggiore contenuto in sali minerali e vitamine.
Scegliere i grani antichi significa premiare una filiera corta e artigianale acquistare un prodotto locale, lavorato più lentamente e a temperature più basse che non denaturano i nutrienti, che meglio di ogni altra cosa può garantire sulla qualità e la provenienza del prodotto.
Panificare con farine di grano antico macinate a pietra conserva odori, sapori e colori del tempo passato.