Nato a San Mauro di Romagna il 31 Dicembre 1855 e deceduto a Bologna il 6 Aprile 1912, Pascoli è stato un poeta, accademico e critico letterario italiano, figura emblematica della letteratura italiana di fine Ottocento, considerato, insieme a Gabriele D’Annunzio, il maggior poeta decadente italiano, nonostante la sua formazione principalmente positivistica.
Di Sogliano erano la nonna materna del poeta Olimpia Alloccatelli, la zia materna Rita Vincenzi che sposò il soglianese Placido David e l’altra zia Luigia detta Gigia sposata con il segretario Comunale Alessandro Morri; le sorelle Ida e Maria furono educande nel monastero delle Agostiniane dal 1874 al 1882.
Sogliano al Rubicone rappresenta una parentesi giovanile felice per il Pascoli e diverse poesie sono echi poetici provenienti dal nostro territorio come “Il Pellegrino”, “A Ida e Maria”, “Placido” “L’asino”, ”Digitale Purpurea”, “Suor Virginia”, “Le monache di Sogliano” e “L’addio”.
““Piccolo grandemente amato paese di Romagna” sono parole poetiche dedicate a Sogliano al Rubicone che ritroviamo all’ingresso del borgo.
A Pascoli è stata conferita la cittadinanza onoraria nel 1906.