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Informazioni

SENTIERO IN MANUTENZIONE – Non percorribile

Rontagnano, parcheggio cimitero.

TREKKING

Tempo percorrenza indicativo (a piedi): 4h 25m

Distanza: 12,7 km

Dislivello: 628 m

Percorso:

Il Sentiero del Barbotto, quasi completamente immerso nel verde, attraversa 2 Oasi Naturalistiche per una distanza totale 12,7 km; il dislivello è di 628 metri ed il tempo di percorrenza è calcolato in 4 ore e 25 minuti a piedi. Consigliamo di parcheggiare al Cimitero e di percorrere il sentiero in senso orario dirigendosi verso il centro di Rontagnano, nucleo abitativo posto sulla sommità di un colle tra la valle dell’Uso e la valle del Savio. Un tempo vi sorgeva un castello malatestiano (secolo XII) di cui rimangono ancora alcuni ruderi. Il torrione della rocca venne trasformato nel XVIII secolo in campanile. La vicina Chiesa di San Biagio conserva alcuni interessanti arredi, tra cui un inginocchiatoio ligneo del XV secolo e un organo del XVIII secolo.

Usciti dal centro abitato si imbocca il 123b per poi proseguire sul 111 che costeggia l’Oasi Naturalistica di Tornano, prima area naturalistica di questo percorso.
Continuando sul tragitto (Sentiero 111) si affronta presto l’ ascesa al Monte Spelano, ricoperto da un bel bosco, un tempo meta frequente di escursioni da parte della popolazione locale. Sulla sommità è ben visibile la Croce ai Caduti, alta circa 5 metri. Poco prima del M. Spelano si tocca la località Barbotto, nome noto ai cicloamatori per la difficile salita che vi giunge da Mercato Saraceno, caratterizzata da un dislivello di 365 metri e un ultimo km con pendenze fino al 18%. A Barbotto è presente un monumento dedicato al noto ciclista e indimenticato campione Marco Pantani.
Dopo una ripida discesa sul 111 poi prendendo il Sentiero 123 si scende dolcemente fino a “Brocchi” per poi risalire attraversando il Rio Campitello ed il sentiero 123c: qui siamo già all’interno della seconda oasi, l’Oasi Naturalistica di Rontagnano.

Lungo questo tratto di sentiero si incontra presto una deviazione che conduce verso la “Vasca dei Tritoni” in cui è possibile ammirare, in un abbeveratoio in pietra, esemplari di Tritoni (Triturus carnifex): si tratta di anfibi simili a salamandre che vivono in acque ferme caratterizzate dall’assenza di pesci e di inquinamento. Da qui si torna in breve tempo al punto di partenza continuando sul 123c.

Fotogallery

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